Dante e la musica
Concerto - dalla lirica trobadorica all’Ars Nova Italiana
Ensemble 400 - che ha recentemente accompagnato lo storico Alessandro Barbero nella conferenza sulla vita politica di Dante a Palazzo Ducale di Genova - presenta un programma di concerto dedicato al rapporto tra il grande poeta e l'arte musicale del suo tempo.
L'arte poetica di Dante Alighieri deve molto alla lirica trovadorica. I trovatori giunsero in Italia alla fine del XIII secolo per lavorare nelle più importanti città, la crociata albigese intensificò questa migrazione del popolo provenzale verso la nostra penisola. In alcuni scritti di Dante si trovano testimonianze sulla sua frequentazione con alcuni di questi poeti: nel Purgatorio cita alcuni dei più grandi autori del tempo, da Arnault Daniel a Giraut de Borneil, Bernart de Ventadorn ad altri.
Di Daniel - che Dante definì il “ padre della lirica” - ci sono giunte pochissimi componimenti in notazione musicale, tra cui Lo ferm voler, di Bernard de Ventadorn, col quale probabilmente strinse amicizia, ci è rimasta una lirica musicata molto nota: Can vei la lauzeta mover. Altri trovatori hanno attraversato l’Europa del tempo portando a conoscenza del mondo intero la loro arte nel raccontare il “fin amour”: tra questi Folquet de Romans, Raimbaut de Vaqueiras, Moniot d’Arrais, di cui si presentano composizioni in programma.
Nell’età più adulta Dante frequentò Bologna, una delle città più importanti per la nascita dell’Ars Nova italiana, corrente poetico-musicale in cui i testi consistono prevalentemente in madrigali e nelle ballate: a questo stile compositivo si dedicano alcuni dei più noti autori trecenteschi, tra cui Francesco Landini e Iacopo da Bologna.
Evento gratuito fino a esaurimento posti Prenotazioni su info@festivalcontrario.com